Blockchain, web3, smart contract e tokenizzazione: quale futuro?
27 Gennaio 2024
Secondo Federico Pagliuca, ceo di Docudrop, queste tecnologie stanno generando una rivoluzione digitale paragonabile all’avvento di internet. Ma…
Quando parliamo di blockchain, web3, smart contract e tokenizzazione, non ci riferiamo solo a semplici termini tecnici, ma a una “rivoluzione digitale paragonabile all’avvento di internet”. Ad affermarlo è Federico Pagliuca, ceo di Docudrop, proptech che offre una piattaforma digitale per il settore immobiliare.
“Queste tecnologie”, prosegue, “hanno l’ambizione di innovare ogni settore, da quello finanziario a quello alimentare fino all’immobiliare, mirando a migliorare l’efficienza dei processi e, di conseguenza, della società nel suo insieme”.
Tra il dire e il fare…
Ma innovazioni digitali come web3, smart contract e tokenizzazione sono davvero applicabili? E che dire delle sfide che riguardano sicurezza, trasparenza ed efficienza?
“Non possiamo ignorare il dibattito che circonda queste tecnologie”, risponde Pagliuca, “soprattutto considerando la loro natura innovativa e relativamente giovane. La questione normativa diventa quindi centrale: esiste un quadro legislativo che stabilisce l’applicazione e i limiti di utilizzo di queste tecnologie? Il riconoscimento giuridico del web3 in Italia è ancora in una fase iniziale. La confusione tipica della trasformazione digitale tra soluzione tecnologica e applicazioni di business rende il processo ancora più complesso”.
Vuoto normativo
Dal punto legislativo, il decreto semplificazione 2019 “ha segnato un punto di svolta, riconoscendo gli smart contract e conferendo loro il requisito di forma scritta”, afferma il ceo di Docudrop. Tuttavia, l’attesa delle linee guida da parte dell’AgId ha lasciato un vuoto in termini di applicazioni pratiche e giuridiche. Sebbene l’Ue si sia mossa con maggiore concretezza, istituendo l’osservatorio e il Forum Europeo sulla Blockchain, in Italia il processo è ancora in corso. Siamo fiduciosi che nel prossimo periodo l’AgId rilasci linee guida chiare, che permetteranno di comprendere pienamente i requisiti e i limiti di applicazione di queste tecnologie rivoluzionarie. Mi aspetto che le istituzioni procedano con determinazione e dinamicità, riconoscendo e abilitando queste tecnologie che, sebbene oggi possano sembrare astratte, si candidano come game changer della società”.