Cripto-tassazione al 42%: la preoccupazione di Binance Italy
23 Ottobre 2024
Secondo il ceo Gianluigi Guida, una misura di questo tipo andrebbe a creare “uno squilibrio rispetto ad altri strumenti finanziari la cui aliquota fiscale rimane fissata al 26%”. Scoraggiando investitori e imprenditori e provocando “una fuga di cervelli”
“Condividiamo le preoccupazioni di tutto il settore cripto italiano riguardo alla misura prevista all’interno della manovra trasmessa alla Camera che prevede l’aumento della tassazione sulle plusvalenze e gli altri proventi da cripto-attività al 42% e che crea uno squilibrio rispetto ad altri strumenti finanziari la cui aliquota fiscale rimane fissata al 26%”. A esprimere il disagio per l’eventuale crescita della pressione fiscale sulle valute virtuali è Binance Italy, player del settore, per bocca del suo ceo Gianluigi Guida.
La grande fuga
“Questa disparità”, aggiunge, “scoraggia gli investitori e gli imprenditori, attori fondamentali per stimolare l’innovazione nell’economia digitale italiana, in rapida crescita. Una simile divergenza non solo disincentiva gli investitori ma allontana anche startup e player dell’innovazione che sono in prima linea nello sviluppo della tecnologia blockchain. Un rischio che si traduce tradursi in una potenziale “fuga di cervelli” e di capitali, con talenti e aziende che cercherebbero contesti più favorevoli. Compromettendo così la competitività dell’Italia nell’economia digitale globale”.
Più tasse, uguale meno gettito
Oltre a questo, prosegue Guida, “gli effetti di questa politica potrebbero ripercuotersi anche sulle aziende che operano nel settore delle cripto-attività. Una domanda ridotta per i prodotti e i servizi legati ai cripto-asset potrebbe infatti diminuire i ricavi e le imposte generate dai redditi d’impresa. Se le aziende del settore dovessero percepire l’ambiente normativo come eccessivamente oneroso, potrebbero, infatti, valutare la possibilità di trasferire le loro attività altrove, riducendo così la creazione di posti di lavoro e, di conseguenza, l’indotto economico e sociale in Italia. In un momento in cui molti paesi si stanno posizionando come leader nell’innovazione blockchain e delle cripto-attività, riteniamo che l’Italia debba puntare a diventare una meta attraente per la tecnologia e l’innovazione, anziché inviare segnali scoraggianti ai potenziali investitori. Per questo, siamo impegnati attivamente nel confronto con altri soggetti interessati e con gli operatori del settore per affrontare queste preoccupazioni e valutare alternative. Restiamo fiduciosi che, attraverso il dialogo e la collaborazione, sarà possibile mantenere l’Italia competitiva e allineata al più ampio movimento globale verso l’innovazione digitale”.