Onorato (Deloitte): “personalizzare le polizze con l’insurtech”
8 Agosto 2022
Secondo il manager della società di consulenza, la tecnologia è determinante per virare verso le soluzioni assicurative tailor made. Che i clienti chiedono a gran voce
La standardizzazione dell’offerta assicurativa? I clienti la vedono come fumo negli occhi. Perché le loro aspirazioni sono proprio all’estremo opposto. Secondo Luigi Onorato, partner e insurance sector leader di Deloitte, i comportamenti degli assicurati hanno imboccato “un percorso di forte evoluzione”. Proprio per questo, la clientela chiede alle compagnie “servizi personalizzati, da gestire in modalità ibrida. Il 44% degli italiani ormai preferisce per gli acquisti un mix tra canale fisico e digitale, mentre solo il 19% sceglie di utilizzare in maniera esclusiva i canali digitali e nuove sensibilità sociali. Inoltre bisogna impegnativo che due su tre dichiarano di voler vivere e consumare in modo più equo e sostenibile. A questo si aggiunge un contesto competitivo fluido e sempre più impegnativo, in cui i player provenienti da diversi settori agiscono per soddisfare i bisogni di protezione, agendo lungo gli ecosistemi casa, mobilità e salute”.
Quattro cambiamenti
Le assicurazioni, dice Onorato, “si sono da tempo attivate per rispondere a questi trend di mercato, delineando modelli che rendono la cosiddetta insurance of the future una realtà già oggi. Realtà che si manifesta lungo quattro principali direttrici di cambiamento: la trasformazione dell’offerta con l’aggiunta, ai prodotti tradizionali, di nuove soluzioni modulari, arricchite con servizi beyond insurance; l’attivazione di un modello distributivo omnicanale che garantisce un’esperienza digitale ibrida, mettendo al centro il consulente assicurativo con adeguate conoscenze specializzate; la diversificazione dei modelli per target di clientela (famiglie, pmi e imprese), con un’attenzione specifica ai bisogni emergenti di ciascuno; l’adozione di nuovi modelli operativi, semplificati e potenziati dalle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, il cloud computing, la blockchain e altre”.
Il ruolo dell’insurtech
In un simile contesto, afferma Onorato, “l’insurtech si è posto e si pone come un fattore abilitante essenziale di questo percorso di evoluzione, attraverso investimenti in tecnologia da parte degli operatori che hanno permesso al settore importanti progressi nelle modalità di gestione dei servizi verso i clienti. L’insurtech è infatti un fenomeno molto più rilevante di quanto normalmente evidenziato e non riconducibile esclusivamente ai progetti delle start up. E’ da tempo che le compagnie lo analizzano e, solamente nel 2021, hanno investito in tecnologia oltre 150 milioni di euro in progetti di innovazione e ricerca e sviluppo, contro i 12 milioni di euro circa raccolti dalle startup del settore. Investimenti che hanno coperto diversi ambiti della catena del valore assicurativa: polizze digitali basate su nuovi modelli di business, intelligenza artificiale a supporto di soluzioni per il rischio informatico, polizze parametriche che sfruttano il machine learning, digitalizzazione dei processi di gestione sinistri e altri».
Il percorso di evoluzione intrapreso non si è arrestato e continuerà a valorizzare le soluzioni insurtech, aggiunge Onorato, “ma rimane essenziale non dimenticare le caratteristiche peculiari del settore. Servizi in risposta a bisogni primari che si collocano alla base della piramide di Maslow (modello che propone una gerarchia delle necessità umane, ndr), presenza di limitate occasioni di contatto con la clientela e che si verificano in contesti particolari, complessità nella costruzione delle offerte (dovute a selezione avversa e azzardo morale) in un contesto di mercato di domanda (auto) e offerta (protezione, risparmio) e regolamentazione, sono solo alcune delle peculiarità del settore assicurativo che impongono una valutazione attenta delle soluzioni di innovazione. Del resto sono proprio queste caratteristiche del settore che mettono gli operatori assicurativi insurtech in difficoltà, quando decidono di porsi come operatori assicurativi completi. L’innovazione tecnologica, infatti, senza le giuste expertise assicurative non basta a garantire modelli adeguati e tecnicamente sostenibili e il valore di mercato di questi operatori, a maggiore ragione del delicato contesto economico, ne ha risentito con riduzioni, in alcuni casi, del 95% rispetto alle valutazioni originarie. E’ quindi fondamentale che le compagnie abbiano un ruolo di guida dei percorsi di innovazione, continuando a guardare al mondo dell’insurtech come un partner in grado di offrire un profondo e veloce accesso alle nuove tecnologie per ideare nuovi prodotti e servizi, coniugando il pragmatismo richiesto dalle caratteristiche del settore con la creatività portata dalla digitalizzazione”.
Gli approcci possibili
“Per guidare l’innovazione di settore”, conclude Onorato, “le compagnie possono seguire quattro possibili approcci, in base agli obiettivi strategici che intendono perseguire: stringere una partnership con una start up, in modo da riuscire a rispondere rapidamente e in modo efficace alle opportunità emerse dal mercato nel breve periodo; lanciare un acceleratore per intercettare aziende “giovani” con alto potenziale innovativo ed esplorare potenziali soluzioni per futuri sviluppi delle logiche di servizio; creare un fondo di corporate venture capital per investire in start up attraverso l’acquisizione di quote di partecipazione al capitale; acquisirne direttamente una, per implementare un’innovazione matura senza seguire tutte le sue fasi di sviluppo”.