Pagamenti, ecco cosa vogliono le Pmi
17 Ottobre 2022
Secondo una ricerca di Capgemini, le piccole e medie aziende hanno bisogno di strumenti più adatti per far fronte a problemi di flusso di cassa e cicli di conversione
I nuovi metodi di pagamento (transazioni istantanee, moneta elettronica, mobile e digital wallet, account to account, codice Qr) rappresentano il 17% delle transazioni effettuate con un mezzo diverso dai contanti. Ed entro il 2026 dovrebbero aumentare, e attestarsi al 26% – basti pensare che l’89% delle aziende piccole e medie è convinto di non essere servito a sufficienza dalla sua banca di riferimento, il cui modello è definito monolitico e rigido, e pensa di rivolgersi a una paytech. I fornitori dei servizi di pagamento dovranno però mettere a punto strumenti più adatti per aiutare le Pmi a far fronte a problemi di flusso di cassa e cicli di conversione. Lo afferma il World Payments Report 2022, sondaggio realizzato dal Capgemini Research Institute su interviste ad aziende piccole e medie. Questo intervento, prosegue lo studio, potrebbe sostenere le Pmi in un momento difficile, caratterizzato dall’inflazione e dalla volatilità del mercato.
Secondo la ricerca, inoltre, il 64% delle Pmi pensa che le tecnologie a registro distribuito possano integrare le reti attualmente utilizzate per le transazioni, perché i pagamenti internazionali b2b sulla blockchain si diffondono cometmporaneamente alle criptovalute.
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