Criptovalute, chi le tassa?
15 Gennaio 2025
Uno studio di HelloSafe ha raccolto i dati sull’imposizione fiscale delle monete virtuali nel mondo. Scoprendo che…
C’è chi le criptovalute le tassa, chi obbliga il contribuente a dichiararle anche se ne ha in modesta quantità, chi ne consente il libero utilizzo senza imposizione fiscale, chi le vieta e chi le utilizza come moneta corrente. Il mondo delle valute virtuali è molto variegato, e cambia in funzione del confine che si attraversa. HelloSafe, comparatore di tariffe che si occupa anche del mondo cripto, ha diffuso una statistica che mostra quanto divergono le politiche fiscali da una legislazione all’altra.
Secondo lo studio (mostrato nella mappa in alto), tra i paesi più tolleranti nei confronti di questo settore c’è la Svizzera, una delle poche realtà (sono una decina) che non tassano i guadagni in criptovaluta conseguiti dalle persone fisiche. A tenere compagnia alla Confederazione sono, tra gli altri, alcuni stati membri Ue, come Lussemburgo, Cipro, Malta e Germania (quest’ultima solo per portafogli detenuti per oltre un anno).
Tra le realtà che invece caricano di più il contribuente, Finlandia (dal 30% al 34%), Islanda (dal 40% al 46%) e Danimarca (dal 37% al 52%). Più bassa (26%) l’imposizione fiscale della legge italiana, che però da un lato prevede l’esenzione per plusvalenze più basse di 2.000 euro, dall’altro vincola anche i possessori di modeste quantità a dichiararle.
La tassa sulle cripto non è, infine, un problema della Cina. Nel senso che Pechino proibisce le valute virtuali, come poche altre legislazioni del mondo, soprattutto nel Nordafrica.