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Tecnologie per assicurazioni e banche

I bitcoin ai raggi X

3 Aprile 2025

Un volume di Claudio Cacciamani, Andrea Conso e Alberto Merenda, presentato stasera, ha esaminato la principale criptovaluta dal punto di vista giuridico, regolamentare, fiscale, economico e finanziario. E…

 

“Quando si parla di bitcoin occorre ammettere che di sistematico e oggettivo non c’è nulla. In che modo, infatti, si può inquadrare un crypto asset nella classica teoria della moneta? Vale? Non vale? Oppure vale a certe condizioni? Se non sappiamo che cos’è, come possiamo scoprire che ha un valore?”. Apparentemente questi dubbi – espressi oggi da Claudio Cacciamani, professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari all’università di Parma – potrebbero scoraggiare dal volerne sapere di più sulle criptovalute. E invece è tutto il contrario: incentivano (socraticamente) a indagare su questo asset.

 

Status praesens

bitcoin
Una fase della presentazione di Bitcoin evaluation. Da sinistra a destra, Alberto Merenda, Andrea Conso, Claudio Cacciamani e Gianfranco Ursino

Fare il punto della situazione, inquadrando questo “oggetto misterioso” alla luce delle conoscenze che abbiamo finora, è il compito che si sono dati lo stesso Cacciamani, Andrea Conso (avvocato a Milano) e Alberto Merenda (dottore in finanza e risk management) nel volume Bitcoin evaluation (Giappichelli, 25.00 euro), presentato qualche ora fa presso la sede milanese di Forvis Mazars in un dibattito moderato da Gianfranco Ursino, responsabile di Plus24 – Il Sole 24 Ore.
I tre autori hanno esaminato la cripto inventata dal fantomatico Sakoshi Nakamoto (sapremo un giorno chi si nasconde dietro questo pseudonimo?) dal punto di vista giuridico, regolamentare, fiscale, economico e finanziario, avvertendo che, come ha sostenuto Conso, “il bitcoin è uno dei token più mutanti, ogni maneggio gli cambia natura”. Come hanno scoperto i regolatori europei, apripista nel tentativo di disciplinare il bitcoin, che – ha detto Conso -“hanno curato tutte le sfaccettature, ma non ci sono riusciti troppo bene”.
“L’errore commesso”, ha aggiunto Merenda, “è stato cercare di inquadrarlo univocamente, mentre è il modo in cui è utilizzato che ne contraddistingue la natura”.

 

Edizione limitata

Tra i temi trattati, anche la natura energivora di questi attivi e il loro carattere intrinsecamente limitato: “contrariamente a quanto accade a chi batte moneta e produce inflazione”, ha puntualizzato Cacciamani, “nel caso dei bitcoin c’è un numero a termine. E’ come un treno diretto a una stazione di testa: a un certo punto arriva a Milano Centrale e ferma la corsa”. Occorre comprendere se “quando ci si avvicinerà, cambierà sensibilmente il prezzo”.

 

Giro di valzer

Intanto è stato il “giro di valzer” di Donald Trump – che da una posizione fortemente contraria è diventato un sostenitore delle cripto – a provocare un picco nel grafico dei bitcoin. Picco agevolato anche dagli Etf lanciati su questo asset negli Stati Uniti. Ora ci si chiede se (o forse: quando) le banche seguiranno le strategie dei gestori e punteranno a tutta dritta sulle criptovalute, scatenando un effetto domino sulle strategie degli investitori e, non ultimo, su nuovi e più radicali tentativi di regolamentazione. Anche, magari, in paesi che al momento hanno chiuso le porte all’universo cripto.
Ma questa – ça va sans dire – è storia di domani.

 

Claudio Cacciamani, Andrea Conso, Alberto Merenda
Bitcoin evaluation. Inquadramento giuridico fondamentale di bitcoin
Giappichelli, Torino, 2025
158 pagine, 25.00 euro

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