Intermediari assicurativi sempre più social
22 Ottobre 2020
Il trend, cresciuto esponenzialmente durante il periodo di confinamento, è stato evidenziato nel corso dell’Osservatorio di Cgpa Europe
Gli intermediari assicurativi sono sempre più social. E il lockdown ha indotto molti di loro ad amplificare l’utilizzo di questi mezzi di comunicazione, per restare in contatto in maniera più stretta con la clientela. Lo ha affermato Patrizia Contaldo, docente del Centro studi Baffi-Carefin della Bocconi, nel corso della presentazione dell’Osservatorio europeo degli intermediari assicurativi di Cgpa Europe, avvenuta in streaming.
Il trend è ricavato da uno studio dell’Observatory on the insurance market dell’università di via Sarfatti – stuttura di cui la docente è direttore – sulla comunicazione degli intermediari nel periodo di confinamento. “I social, in particolare Facebook, sono stati tra i canali che gli intermediari hanno usato di più durante il lockdown”, ha affermato la docente. “Lo hanno fatto non solo per comunicare contenuti di business ma anche per testimoniare vicinanza ai clienti e generare empatia. E ne hanno ricavato un deciso apprezzamento”.
Nel futuro potrebbe dunque avvicinarsi “un modello ibrido di relazione con il l’assicurato che estenderà il perimetro di comunicazione dell’agenzia. Una relazione intensa, che alimenti l’esperienza positiva del cliente, è essenziale per poterlo conservare, soprattutto quando si devono affrontare fasi difficili di mercato. Questa cura dovrà essere accompagnata da un ripensamento delle modalità con cui si svolgono le attività lavorative, fondato sui principi di attenzione a bisogni personali, flessibilità e virtualità. Temi che nei prossimi mesi, dovranno essere al centro della riflessione dell’industria assicurativa e degli intermediari professionali”.
Un rapporto sempre più digitale con i clienti, ha aggiunto Michele Tavazzi, avvocato, potrebbe anche cambiare, e di molto, la responsabilità degli intermediari (ovviamente, “ferma restando la sua natura contrattuale): la raccolta dei documenti che attesta le varie fasi del rapporto “potrà infatti rivelarsi decisiva in sede di giudizio per superare la contestazione dell’assicurato insoddisfatto”, ha affermato Tavazzi. “La tracciabilità dei colloqui con i clienti consentita dal digitale potrà permettere ad agenti e broker di provare, con documenti, di aver assolto con diligenza i propri doveri. Ciò implica che l’intermediario dovrà spiegare per iscritto le caratteristiche del prodotto assicurativo e ricevere dal cliente il riscontro scritto con la specifica delle sue esigenze. E’ sulla base di queste che verrà proposto e venduto il prodotto ritenuto adeguato al profilo di rischio descritto dal proprio cliente”.