Oxford Risk: “negli investimenti, scienze comportamentali e tecnologia vadano a braccetto”
13 Aprile 2021
Secondo la società specializzata proprio nella behavioural finance, l’utilizzo del digitale senza lo studio dell’emotività comporta il rischio di trattare i clienti come robot
Utilizzare insieme scienze comportamentali e tecnologia, per migliorare la profilazione del cliente, riconoscendone la complessità e il ruolo della componente emotiva. E’ quanto Oxford Risk, società specializzata proprio nella behavioural finance, consiglia ai wealth manager per migliorare i percorsi di investimento delle persone che sono chiamati a seguire.
“Dove non è utilizzata nelle azioni di coinvolgimento, la tecnologia tende a focalizzarsi sugli aspetti amministrativi della conoscenza dei clienti da parte dei consulenti, trattandoli allo stesso tempo come robot”, afferma Greg B Davies, direttore di finanza comportamentale a Oxford Risk. “La scelta di buoni investimenti è importante, ma l’ottenimento di risultati soddisfacenti di investimento lo è altrettanto. Le risposte emotive al percorso di investimento comportano che la persona calma che definisce l’orientamento sia spesso diversa da quella stressata che dovrà rispettare il percorso”.