Strutture sanitarie: quale spazio per la dimensione spirituale?
19 Febbraio 2022
Se lo chiedono Carlo Clerici, psicoterapeuta, e don Tullio Proserpio, sacerdote – entrambi in servizio all’Istituto dei Tumori di Milano – in un volume con la prefazione di Papa Francesco
La cura del corpo è affidata alla medicina, alla sua pratica, ai suoi studi, ai suoi progressi. Ma che spazio ha la dimensione spirituale nelle terapie, soprattutto in caso di malattie gravi?
A questo non facile interrogativo prova a dare una risposta La spiritualità nella cura. Dialoghi tra clinica, psicologia e pastorale, volume scritto a quattro mani da due persone che della cura dell’anima hanno fatto il centro della loro vita: uno psicoterapeuta e un sacerdote, con prefazione di Papa Francesco.
L’idea del libro nasce proprio in un’ospedale, l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, dove Carlo Clerici e Don Tullio Proserpio prestano la loro opera. E nei cui corridoi si incontrano ogni mattina.
Il volume è una rielaborazione dei dialoghi fra i due autori, che già da tempo animano il sito Spiritualità e cura, da loro fondato. Nel volume, Clerici e Don Proserpio puntano a identificare la possibilità di stringere un’alleanza fra medicina e spiritualità, per sostenere il paziente nei momenti più difficili. Anche, e soprattutto, nei momenti in cui l’ammalato sente avvicinarsi l’ultima soglia della sua vita.
Una sfida davvero impegnativa, soprattutto alla luce degli approcci attuali del settore sanitario, orientato alla tecnologia, standardizzato sui grandi numeri e alla continua ricerca di una sempre maggiore efficienza.
Gli autori, analizzando i sistemi, ma anche dei bisogni profondi espressi dai pazienti e dalle famiglie, identificano i nuovi percorsi di formazione, i modelli di collaborazione e le routine nelle équipe sanitarie, che mettano al centro la dimensione spirituale del paziente nei momenti più difficili e siano in grado di offrire prospettive alla domanda di senso che accompagna ogni essere umano.
“Sappiamo di non avere risposte pienamente persuasive davanti a questi grandi interrogativi, soprattutto vicino al letto dei pazienti stessi”, scrive il Pontefice nella prefazione. “Anche questa è una forma di povertà, ma proprio perché ci riconosciamo poveri, ci rivolgiamo alla parola sempre buona e promettente del Vangelo, capace di aprire il nostro cuore alla speranza, quella speranza grande che attraversa il cuore di chi percorre il cammino dell’esistenza”.
Il Covid, ha proseguito il Santo Padre, “ha sottolineato con forza la necessità di non lasciarsi trascinare da sole logiche economiche, incapaci di soddisfare pienamente i profondi bisogni dell’uomo. L’attenzione alla prospettiva spirituale aiuta a rispondere, in sintonia con le altre realtà coinvolte, a questa domanda. Proprio lo sguardo dalla periferia della condizione umana, segnata dalla precarietà dell’esistenza, favorisce la costruzione di quei ponti necessari a non dimenticare l’umano che ci caratterizza e a individuare sempre nuovi, spesso imprevisti percorsi”.
Carlo Alfredo Clerici è medico specialista in psicologia clinica e psicoterapeuta
E’ professore di seconda fascia di Psicologia clinica presso il dipartimento di Oncologia ed Emato-oncologia dell’Università degli Studi di Milano e dirigente medico di primo livello alla Fondazione Irccs – Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. E’ fondatore e animatore del sito Spiritualità e cura.
Don Tullio Proserpio, presbitero dell’Arcidiocesi di Milano, dal 2003 è cappellano ospedaliero presso la Fondazione Irccs – Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
E’ consulente di progetto delle Cure palliative per la Pontificia Accademia per la Vita e membro del gruppo di progetto per l’Ufficio della Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana.
E’ fondatore e animatore del sito Spiritualità e cura.
Carlo Alfredo Clerici, Tullio Proserpio
La spiritualità nella cura. Dialoghi tra clinica, psicologia e pastorale,
Edizioni San Paolo, 2022
208 pagine, € 18,00